Tino Consoli non ci sta, lui e l’amministrazione guidata dal sindaco Maurizio Esti rispondono a quanto dichiarato nello scorso numero dal capogruppo di minoranza Andrea Pedemonti e dall’ex sindaco Fabrizio Minelli. Cominciamo dalla fine, dall’asta del terreno che Minelli avrebbe fatto annullare contestando il fatto che non era presente la perizia: “Non era allegata la perizia – commenta Tino Consoli – ma era depositata in Comune, quindi disponibile per la visione a tutti quelli che ne volevano fare richiesta, Minelli compreso. Mi stupisce che una persona che ha fatto il sindaco per 14 anni non aiuti il proprio paese a migliorare ma cerchi solo di danneggiare la comunità, perché se il terreno non si vende è un danno per la comunità di Solto. Minelli dice che dove c’è il terreno l’uscita sulla provinciale è pericolosa, ho contato gli innesti da Riva sino ad arrivare a Solto e ce ne sono ben otto, dice che non ci sono i bonari accordi e invece ci sono. Dovrà rispondere alla comunità se fa perdere 600.000 euro che devono arrivare da Regione Lombardia per i lavori in paese, 600.000 euro li avremmo messi noi con la vendita del terreno”. Consoli attacca: “Si mettano d’accordo lui e Pedemonti su chi dei due deve fare l’amministratore, chi è stato eletto e dovrebbe farlo non si vede mai, l’altro che non è stato eletto cerca di metterci i bastoni fra le ruote”.
Ce n’è anche per l’intervento di Pedemonti: “Un intervento di poca sostanza -continua Consoli – che dimostra come si sta disinteressando del Comune, negli ultimi tre consigli non si è presentato, dice che lui e il suo gruppo non vengono per protesta ma se uno vuole protestare o dire la propria è nel consiglio comunale che si espongono le proprie perplessità, troppo comodo stare a casa. Dice che gli vengono dati i documenti dai 3 ai 5 giorni prima del consiglio comunale ma quelli sono i tempi previsti…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 APRILE